A CINDERELLA “BALLET” STORY 2.0

Formazione classica e background nella danza contemporanea. Joelle Bybee Rane studia alla School of Oregon Ballet Theatre di Portland sotto la direzione di Damara Bennett, la Joffrey Ballet School di New York, direzione John Magnus, e la Ballet West Academy a Salt Lake City nello Utah.

Le scelte della vita la portano ad abbandonare la danza e nel 2016 si trasferisce a Carrara, in Italia. Ma la vita si sa, offre sempre una seconda possibilità a chi è abbastanza coraggioso da provarci. E, come a volerle suggerire che ancora non era finita, un giorno il suo treno Carrara-Pisa si ferma Torre del Lago Puccini, dove dalla sua finestra intravede la sagoma di una ballerina…quella dello Studio Giselle, scuola di danza della frazione Pucciniana.

A volte accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde. Da quel giorno passarono 3 anni. Tre lunghi e intensi anni da quel primo incontro in questo studio di questa piccola città. Anni di lavoro, sudore e impegno.

Poi…arriva Settembre 2019, in cui finalmente tutto torna al suo posto. Con impegno, dedizione, pazienza, passione, coraggio e amore a fare da principe azzurro a questa bella storia, si ritrovano scarpette “da punta” perse una sera ad un ballo e tutto torna magico. Joelle vola negli Stati Uniti per firmare un contratto come danzatrice professionista della compagnia del “Connecticut Ballet”.

Tutto sembra finalmente andare come sempre desiderato. Joelle rientra in Italia per un breve periodo per poi ripartire per la messa in scena di Coppelia. Ma tutto si ferma. È Marzo 2020…l’Italia, gli Stati Uniti e il mondo intero sprofondano nel dramma Covid-19. Le più grandi compagnie di danza e le loro accademie si fermano, per non parlare di tutte le scuole di danza nazionali e non.

Dopo un anno esatto siamo ancora qui, fermi al punto tale da non sapere quando potremmo tornare alla vita normale ne quando potremmo riaprire. Ma nessuno “qui” si è mai arreso. Credendo fosse possibile, abbiamo cercato in noi più impegno, più determinazione ed è così, nella speranza, che la danza ha ridefinito (e invaso) spazi…e cuori. Nella chiusura. Cucine, camere e androni delle scale…nella mancanza. Così ha chiesto aiuto a ringhiere, sedie e mobili quando lo spazio sembrava non bastare più…nel bisogno. Così le nostre case sono diventate le nostre sale, i nostri teatri e attraverso uno schermo continuato a ballare ed allenarci…nell’attesa. Perché la danza è come la vita. Vive in ogni luogo.

Rendersi conto però davvero di che cosa voglia dire per un ballerino allenarsi a distanza, online di fronte ad uno schermo, in un pianerottolo delle scale del proprio palazzo o in una stanza di 3x3m è veramente difficile se non si conosce la danza, un mondo fatto di dettagli e quotidianità. Ogni atleta agonista in Italia ha potuto continuare il suo percorso seppur con qualche attenzione in più, ma la danza…la danza come sempre sembra far parte di un altro mondo e non si è potuto, o voluto, capirne la complessità nella semplicità delle situazioni. Ma, va bene così. Nessuno lo avrebbe mai pensato…ma è così che oggi per qualcuno l’attesa è finita ed è pronta per riprendersi quel piccolo, grande spazio di fantastica, ma non scontata normalità.

A Joelle, che firma un nuovo contratto per volare e tornare a danzare negli Stati Uniti. Perché la vita è questa. Nulla è semplice, ma niente è impossibile.

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